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sabato 4 settembre 2010

NON TI VEDO...


Sei trasparente, non ti vedo. Non ricordo più neanche i tuoi occhi. Tu non scompari, non ci sei mai stata...
E' bizzarro se pensi che un tempo tu per me eri la donna migliore che ci fosse. La donna migliore che ci fosse... ridicolo. Un piedistallo di sabbia.... e mi brillavano gli occhi d'orgoglio nel sapere che anch'io lo ero per te. Non ho ricordi del tempo che ha srotolato intorno a noi immagini, giornate insieme, , grasse risate, confidenze e complicità. Non resta nulla di tutto quel tempo perso dietro al niente che sei oggi.
Sei trasparente e anche se ti vedessi, tu non ci saresti…
A volte mi sorprende come funzionino certi meccanismi. Vivi un rapporto con qualcuno credendolo qualcun'altro. Scoprire l'errore è sconvolgente! E' come uno strappo. Si stacca quel pezzetto di cuore che hai regalato a chi non c'era e quel pezzo di cuore è andato perso. Io ho perso un pezzo di cuore investendolo su chi non era. Tu non eri. E' così che accade, ma è inutile spiegarlo a te, che non esisti. Non mi piace parlare da solo e da solo parlerei se lo dicessi a te, che non sei.
Quando dai pezzi del tuo cuore a chi lo merita invece non perdi nulla. Ne ritrovi un altro pezzo, il suo e lo scambio non produce perdite.

Io ho dato un pezzo del mio cuore ad una donna immaginaria. Non eri, ti ho inventato io e se mi azzardo un solo secondo a ricordarti posso solo darmi della stupido o farmi tanta tenerezza.

Non ci vado in quel ricordo, non lo scopro più dal lenzuolo nero con il quale l'ho coperto una notte di un'estate fa. Per vergogna. Era silenzio intorno. Solitudine fuori e dentro di me. Una vita da rifare e tanto dolore, bisogno di rinascita, di qualcuno che mi perdonasse al posto mio, di un appoggio per prendere il balzo di scatto. Mi sono appoggiato alla tua spalla e tu ti sei spostata, proprio in quell'istante. Cazzo che male! La caduta è stata un tonfo. Poi silenzio.
Ero fragile, forse per questo il dolore ci ha messo un bel po' prima d'andare e poi il livido e poi basta. Oggi non lo vedo neanche più. Non ti vedo neanche più. Quella sera di quell'estate, mentre ancora la botta faceva un male da pazzi, ho preso il lenzuolo nero e ho coperto quei ricordi falsificati, quelle risate imbroglione, la mia espressione d'orgoglio per un amore immaginario e quella stesso amore inventato da me, un uomo che non meriti… Ho preso quel lenzuolo nero e ho coperto tutto per non vedere più ma soprattutto per impedire che la polvere, con il tempo, ingrigisse di contorni e di spessore il niente che le tue impronte hanno lasciato.
Hai nel cuore un sacchetto vuoto e nel cervello solo calcoli logici. vuoi…
Quando oggi mi hai chiesto come sto ho riso intimamente e ti ho risposto
"bene". Ti dico "bene" da un anno ormai. Solo un misero "bene" e al tuo sacchetto vuoto basta.
Sei il nulla che ho amato per un anno che facendo due calcoli significa che non ho amato per niente.
Meno male che non esisti. Pensare che esistano persone
come te mi farebbe paura. Tremerei soltanto all'idea di un altro errore di questo tipo. Non esiste gente come te, perchè tu non sei. I pezzi del mio cuore vanno meritati. Che poi basta solo essere umani. Ma tu non esisti, come potresti essere umana? Effettivamente... sono il solito esigente.

"
Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." ... Non passerai. Non sei mio nemico. Tu non sei.

Meno male che non esisti più...

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